giovedì 24 ottobre 2019

Estremo

"È funesto a chi nasce il dì natale." (G. Leopardi)


Sei cento giorni ed oltre

dal tuo estremo addio,

e non una mia sola

lacrima, per te,

che mi hai generato,

al pianto.

giovedì 22 ottobre 2015

Libertà Nomini (1968)

Liberta Nomini - 1968 - +



Questo è il “povero” antecedente di una mia composizione molto posteriore alla data del titolo: forse era il 2006? La data è stata alterata per volontà di “qualcuno” a me non ignoto, che ha voluto in tal modo lasciare testimonianza della sua imbecillità.

Questa poesia è stata scritta sulla falsariga di un famoso componimento di Pascoli (Il gelsomino notturno), ed è una delle poche che ho scritto in tempi piuttosto recenti. E’ dedicata alla mia famiglia ed il titolo è l’anagramma del nome completo  di mio padre. L’anno fa riferimento ad una scritta che egli pose su una piccola costruzione che ora possiedo, ed è uno dei ricordi che ho di lui. Anche il finale della poesia è dedicato a lui: proprio mio padre mi parlò per primo de “La quercia caduta” di Pascoli. Altre cose della mia famiglia possono essere colte senza ulteriore commento tra le righe…
Rammento presagi notturni
nell’ora che penso a mie care:
sanno tessere taciturne
una tela crepuscolare.
Da un pezzo calàron le grida: 
or sol la speranza bisbiglia, 
ma Nessuno pare che rida 
di quel “sonno" tra madre e figlia.
Dai calici amari si esala
l’invito a fuggire lontano:
dal silenzio che ci ammala,
dal discutere chioccio e vano.
La madre par sibili ancora:
“Tu sei Nulla e Nulla sei stato!
Dormi o Nulla nella tua culla…
mentre dormo nel mio peccato”.
Per tutta la notte s’esala
l’afrore che passa col vento,
forse un nume là dalla sala,
guarda là, dove uomo s’è spento…
Una Quercia cadde lontana
ma seppe ammonire chi scrive:
che lacrima vera è sì vana
se lascia il fardello a chi vive.

domenica 19 ottobre 2014

Juvenilia

Questo becco ha qualche annetto...


Data: 20 febbraio 1978 (non avevo ancoraa 14 anni).

domenica 12 ottobre 2014

Un bug in vari programmi(?): quanto vale 0^0?

Chiunque abbia anche basi minime in Analisi Matematica sa che la potenza 0^0 non ha nessun significato, in termini più precisi è una forma indeterminata come 0/0.
Chi avesse necessità di rivedere questo concetto può leggersi la pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Forma_indeterminata 
Per quanto si possa pensare legittimo attribuire un valore “ad hoc” a questa espressione all’interno di un determinato programma, però la cosa dovrebbe essere nota agli utenti …
Questi sono i risultati ottenuti in vari modi sui pochi mezzi di cui dispongo:

Computer (S.O. Windows 8.1 Pro)

Fogli di calcolo:
  • Excel®: il calcolo diretto inserendo in una cella la formula =0^0 fornisce il risultato corretto #NUM! che è lo stesso che si ottiene inserendo =0/0. Invece eseguendo il calcolo attraverso una Sub in Vba come nel codice seguente: 
                          Dim a As Double
           a = 0 
           Dim b As Double 
           b = a ^ a 
           Range("A1").Value = b 
         
           si ottiene come risultato 1.
  • Libre Office: il risultato fornito dal calcolo diretto è 1.
  • Google Sheets: il risultato è 1. 
Altri programmi:
  • Calcolatrice Windows: il risultato è 1.
  • Microsoft Mathematics: il risultato è “indeterminate”, quindi corretto. 
Siti Web:

  • Wolfram Alpha: il risultato è “indeterminate”, quindi corretto.
  • Bing motore di ricerca: il risultato è 1.
  • Google motore di ricerca: il risultato è 1.
  • App di Google Chrome: Calculator (http://web2.0calc.com/): il risultato è “indeterminate”, quindi corretto.
  • App di Google Chrome: Scientific Calculator (chrome-extension: //npoipmeppdioagbkigdlnpmjphnolaog/index.html): il risultato è 1.
  • App di Google Chrome: GeoGebra foglio di calcolo (http://web.geogebra.org/chromeapp/#) : il risultato è 1. 
Pagina con codice Javascript

Il seguente codice salvato in un file HTML


fornisce come risultato 1 (provato su IE e Chrome)

Test su vari linguaggi con VS 2013 (applicazioni console)

 • VB.net: il codice seguente

Dim a As Double = 0 
Dim b As Double 
b = a ^ a 
Console.WriteLine("Il risultato di 0^0 é: " CStr(b)) 
Console.ReadKey() 

permette di generare un eseguibile che fornisce 1 come risultato.

• C#: il codice seguente

int a = 0; 
Double b; 
b = a ^ a; 
Console.WriteLine("Il valore di 0^0 è: " + b.ToString()); 
Console.ReadKey(); 

permette di generare un eseguibile che fornisce 0 come risultato.

• F#: il codice seguente

open System [
let main argv = 
let a =0.0 
let b=a**a 
let c=Convert.ToString(b) 
printfn "%A" "Il risultato di =0^0 è: " 
printfn "%A" c 
let c=Console.ReadKey(true) 
0 // return an integer exit code 

permette di generare un eseguibile che fornisce 1 come risultato. 

• C++: credo di aver capito che l’operatore potenza aritmetica non è implementato e quindi non possiamo fare delle generalizzazioni come sopra (salvo miei errori…)

Applicazioni su Android

Poiché conosco questo S.O. molto superficialmente posso solo dire che la calcolatrice standard fornita all’acquisto del mio smartphone fornisce come risultato 1, mentre altre calcolatrici portano al risultato esatto.

sabato 27 settembre 2014

Poesie: Sonetti

In data 31/07/1988



S’avessi in cor l’Amor, che dona l’ale
al trovator, e a ogni villan sorriso,
meglio d’altrui direi del dolce viso,
e delle chiome e dell’andar fatale:
direi come scompar l’amaro sale,
ch’è ‘l vivere solingo e sanza riso,
e come d’Amor dolce viene intriso
il cor, quand’Egli fieramente assale.
S’avessi io l’ale, fuggirei la stanza
che mi trattiene, come non rammento,
per sorte oscura, o per velata trama;
sì, saprei cantare io colei che m’ama,
ma ‘ndarno veggo, che ‘l disio è spento
a lunga attesa, e forse, la speranza.


Alla sua donna



Sebben l’Amor non parli con parole
e non poss’io ferir com’Egli a fondo,
gli occhi di ciel, lodar, e ‘l capel biondo,
mi proverò, e ‘l viso tuo di sole.
Quando ti vedo il cor si dolce duole,
che parmi paradiso, intorno, il mondo,
e allor in vaghi pensieri mi confondo,
e l’aria par spirar tra rose e viole.
Ma dir non posso, angelica sustanza,
com’improvviso surse ‘n petto Amore,
quando di Donna avesti la sembianza.
Dolce fanciulla che rallegri l’ore
de miei pensier, ti giunga la speranza
di chi è per te poeta e trovatore.


Un piccolo capolavoro (senza falsa modestia) 

A Dante (da parte di Shakespeare)


Viril virtù, cagion dell’intelletto,
che non ti celi quando il senso assale,
puoi rinnegar l’amico onesto e retto
se essere in selva fu per lui fatale?
Ei del pertugio uscì senza difetto,
e per lo monte andò purgando il male,
giunse a colei che invero avea diletto,
e s’innalzò del fallo sensuale.
La nera parte che lo cinse in pene
non lo distolse dalla dotta lira,
quando nel velle inturgidì le vene.
Samaritana, grave non sia l’ira
se pur dell’acqua viva a te non viene
e se ti dece ad altra fonte mira.
https://youtu.be/YYY6RWvxKFU


Ad Arianna Perlisi

L'illusione dell'amore


Giovane bella che nascondi amore
ma pur lo sveli negli sguardi schivi,
dimmi a che pensi: forse anche tu vivi
nei cari inganni che fan ratte l'ore?


T'ammalia forse la stagion che muore?
E ti rimebra il verde e i puri rivi
e i dolci suoni che tu a sera udivi?
Sì t'accompagna in me l'erinni al cuore!


Fuori da me tutto ormai s'acquieta
il ciel s'appanna nella tetra luce
e agli occhi miei l'universo tace.


Ma brilla ancora in me una fiamma inquieta
che forte sentire verso te induce
ed aspra rugge senza trovar pace.