sabato 27 settembre 2014

Poesie: Sonetti

In data 31/07/1988



S’avessi in cor l’Amor, che dona l’ale
al trovator, e a ogni villan sorriso,
meglio d’altrui direi del dolce viso,
e delle chiome e dell’andar fatale:
direi come scompar l’amaro sale,
ch’è ‘l vivere solingo e sanza riso,
e come d’Amor dolce viene intriso
il cor, quand’Egli fieramente assale.
S’avessi io l’ale, fuggirei la stanza
che mi trattiene, come non rammento,
per sorte oscura, o per velata trama;
sì, saprei cantare io colei che m’ama,
ma ‘ndarno veggo, che ‘l disio è spento
a lunga attesa, e forse, la speranza.


Alla sua donna



Sebben l’Amor non parli con parole
e non poss’io ferir com’Egli a fondo,
gli occhi di ciel, lodar, e ‘l capel biondo,
mi proverò, e ‘l viso tuo di sole.
Quando ti vedo il cor si dolce duole,
che parmi paradiso, intorno, il mondo,
e allor in vaghi pensieri mi confondo,
e l’aria par spirar tra rose e viole.
Ma dir non posso, angelica sustanza,
com’improvviso surse ‘n petto Amore,
quando di Donna avesti la sembianza.
Dolce fanciulla che rallegri l’ore
de miei pensier, ti giunga la speranza
di chi è per te poeta e trovatore.


Un piccolo capolavoro (senza falsa modestia) 

A Dante (da parte di Shakespeare)


Viril virtù, cagion dell’intelletto,
che non ti celi quando il senso assale,
puoi rinnegar l’amico onesto e retto
se essere in selva fu per lui fatale?
Ei del pertugio uscì senza difetto,
e per lo monte andò purgando il male,
giunse a colei che invero avea diletto,
e s’innalzò del fallo sensuale.
La nera parte che lo cinse in pene
non lo distolse dalla dotta lira,
quando nel velle inturgidì le vene.
Samaritana, grave non sia l’ira
se pur dell’acqua viva a te non viene
e se ti dece ad altra fonte mira.
https://youtu.be/YYY6RWvxKFU


Ad Arianna Perlisi

L'illusione dell'amore


Giovane bella che nascondi amore
ma pur lo sveli negli sguardi schivi,
dimmi a che pensi: forse anche tu vivi
nei cari inganni che fan ratte l'ore?


T'ammalia forse la stagion che muore?
E ti rimebra il verde e i puri rivi
e i dolci suoni che tu a sera udivi?
Sì t'accompagna in me l'erinni al cuore!


Fuori da me tutto ormai s'acquieta
il ciel s'appanna nella tetra luce
e agli occhi miei l'universo tace.


Ma brilla ancora in me una fiamma inquieta
che forte sentire verso te induce
ed aspra rugge senza trovar pace.

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